Madonna della Neve

Madonna della Neve Madonna della Neve
Bernardino Guarini, "Madonna della Neve".
La piccola tavola è oggi conservata presso l’omonima cappella-reliquiario, oltre il transetto destro  della cattedrale, e proviene con grande probabilità da un edificio di culto della Cervia Vecchia in cui la devozione nei confronti della Madonna della Neve era particolarmente viva per via della presenza della comunità salinara (Viroli, 1991).

Sebbene in passato l’opera sia stata avvicinata al nome di Barbara Longhi (Foschi, 1977; Gasperoni  – Maroni, 1986), appare oggi generalmente accettata l’attribuzione al pittore itinerante di ambito  ravennate Bernardino Guarini, attivo tra la fine del Sedicesimo e l’inizio del Diciassettesimo secolo  (Viroli, 1991; Gori, 2001). In questa tenera raffigurazione della Vergine con il Bambino, seppur qualitativamente molto  distante, è evidente il debito nei confronti della pittura raffaellesca mediata in Romagna da pittori  attivi in ambito bolognese come Innocenzo da Imola e Bartolomeo Ramenghi, oltre che dei  prototipi domestici di Luca e Barbara Longhi. Maria avvolge il piccolo Gesù in un abbraccio materno, mentre il figlio sembra volersi divincolare  attraverso la gestualità goffa tipica degli infanti. Sulla destra, i colori tenui dei panneggi spiccano su uno sfondo cupo, in cui il paesaggio – che si estende sulla sinistra – è parzialmente celato da un  tendaggio che richiama alcuni esempi della pittura romana del Sanzio. Nonostante l’esecuzione mostri i tratti della provincialità e le debolezze stilistiche di questo pittore  (Pasini, 1973), l’intensità dello sguardo che i due soggetti sacri rivolgono all’osservatore rende  l’opera un piacevole esempio di pittura devozionale romagnola"

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