Gesù Bambino Rex Mundi tra i SS. Luigi Gonzaga e Caterina da Bologna

Formatosi presso Giacomo Anziani, il suo stile si definì attraverso una poco originale ma qualitativamente notevole reinterpretazione dei modi legati alla tradizione del tardo barocco di matrice bolognese, soprattutto a Carlo Cignani. Le chiese di Ravenna contano al loro interno decine tele realizzate dalla mano di Andrea Barbiani, a testimonianza del grande spazio che questo artista seppe accaparrarsi all'interno del panorama artistico della sua città. La provenienza originaria di questa pala d'altare non è nota e l'attribuzione al Barbiani è stata avanzata per la prima volta da Giordano Viroli sulla base di una ricorrenza stilistica nei tratti dei volti, nella resa dei panneggi e nel gioco chiaroscurale (Viroli, 1991; Ceroni – Viroli, 1994; Gori, 2001). La composizione è semplice e diretta: i soggetti sono disposti secondo un'ideale scala gerarchica, il cui apice è rappresentato dalla fiera figura del Bambin Gesù recante il globo terracqueo nella mano destra, seguito dai due santi in adorazione e dalla fluttuante figura dell'angelo alla base. L'ambientazione circostante è annullata da uno sfondo bruno con riflessi dorati, rimando alla dimensione ultraterrena in cui il sacro incontro si svolge e del quale il fedele è reso testimone."